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sabato 2 giugno 2007

Il Sud che funziona


Già in passato scrissi dei "ragazzi del vuoto pneumatico" a proposito della rivoluzione grammaticale, assumendo una posizione che inequivocabilmente tende a riconoscere alle nuove generazioni una identità che va ben oltre il luogo comune che - lo dico forte e chiaro – non solo non condivido ma trovo vecchio e poco coerente con quanto la nostra generazione (quella che, ammettiamolo, ha delegato tutto: la politica, il sociale, la cultura…) ha realmente fatto, anzi non ha fatto, per i giovani.

In questi giorni sono stata a Crotone, dove, nell’ambito di un Piano di Comunicazione molto ampio, ho avuto un confronto diretto con bambini e ragazzi sulle tematiche ambientali.

È fatto di bambini e ragazzi in grado di analizzare in profondità tematiche importanti come l’ambiente, la mafia, la crescita culturale, la scuola… il Sud che funziona. E funziona bene, con scuole fatiscenti in cui gli insegnanti lavorano con studenti e genitori per trasformare le pareti senza intonaco in vere e proprie mostre di lavori stupendi realizzati riciclando tutto il possibile: i classici quotidiani, le calze smesse, le lattine, i tappi, le bottiglie di plastica e di vetro, le scarpe … o con scuole modernissime che hanno laboratori (realmente utilizzati) di video produzione, di montaggio video-audio… ma soprattutto con bambini e ragazzi che sono stanchi di essere racchiusi in un contenitore che li vuole figli senza altro futuro di una realtà di mafia.
Lo spettacolo a cui ho assistito il 31 maggio mi è entrato dentro con prepotenza: “Mio Sud”, cortometraggio realizzato da ragazzi dai quindici ai diciassette anni del “Pertini”, già vincitore di un premio nazionale, non è solo la testimonianza di una realtà indagata in profondità ma è un urlo di speranza dei giovani calabresi che si impone sulle strutture mentali elaborate da preconcetti e realtà che lasciano l’amaro in bocca; il Recital dei bambini della scuola elementare di Cutro, spinge, divertendo, alla riflessione e alla presa visione di quanto noi adulti abbiamo negato e stiamo negando a questa nuova generazione che siamo solo buoni a criticare; le poesie bramano risposte e fanno emergere la speranza di affrontare un futuro diverso da quello che si vuole, inevitabilmente, già scritto…
È questo Sud che funziona, che mi porto nel cuore.