lo so che ti stupirai di ricevere la mia lettera. Forse un po’ t’incazzerai. Troppe volte mi hai sentita bestemmiare che tu non esisti e cose di questo genere. Siamo pari però: io ti ho ignorato e tu hai ignorato me. Da troppi anni non vieni a trovarmi. E adesso non pensare di cavartela con la solita scusa che non ho il camino! Se ce l’avessi dovrei bruciare un sacco di legna ché “questo è l’inverno più freddo che ci ricordiamo”. Ok ce lo dicono tutti gli anni. Che male c’è a crederci? In fondo abbiamo creduto anche a Berlusconi, a D’Alema, a Occhetto, a Craxi, a Veltroni, a Mastella… e ci ha fatto più male di un crepitìo inesistente.
Lo so che hai parecchio da fare in questi giorni, ma almeno tu hai gli elfi che ti dànno una mano. Non è che li costringi a straordinari massacranti e non remunerati? Certo, certo… dovrei saperlo che tu sei buono e saggio e che la tua fabbrica rispetta tutte le norme sulla sicurezza, che i tuoi elfi non lavorano in nero, che hanno uno stipendio dignitoso… Che vuoi farci? Vedo quel che accade in questo mio Paese!
Cosa? Dici che vorresti mandarci i tuoi elfi… Lascia perdere: gli extracomunitari qui non sono graditi, neppure quando si spaccano la schiena. Se almeno imparassero a morire in silenzio, senza fare troppo casino! E invece no, invece si permettono di cadere dalle impalcature in pieno giorno. Mica sempre è possibile nascondere il fattaccio! Qualcuno si permette, perfino, di parlare di diritti. No, guarda, lascia i tuoi elfi a casa loro ch’è meglio, qui siamo già troppi.
CI RISENTIAMO IL PROSSIMO ANNO.