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domenica 24 giugno 2007

Donne, oltre alle gambe c'è di più! Ma intanto...


…intanto le gambe vanno più che bene, soprattutto se si tratta di politica e se la politica si prostituisce alla Tv aprendo la strada a un nuovo Grande Fratello Nazionale che ci regalerà (a noi italiani) una nuova fasulla piazza dove raccontare i fatti nostri, dove selezionare accuratamente domande, risposte e problemi di rilevante e univoco interesse.
Antonio Vergara, La Tv della Libertà
Ora, qualcuno potrebbe dire: Ingenua Assu, è da mo’ che la politica si è prostituita alla Tv! A ben riflettere, tuttavia, qualcun altro potrà convenire con la sottoscritta che con la TV della Libertà si è oltrepassato il limite giungendo incontestati e perfino ammirati alla spettacolarizzazione del rimasuglio ideologico di questo Paese (il mio, il nostro) e alla consacrazione del falso come verità assoluta. D’altro canto, ci hanno rubato i colori e l’orgoglio istituzionali, i colori e i payoff dell’orgoglio sportivo, il sentire più profondo che è la libertà. Ci rimaneva solo la nostra espressione variamente tradotta nelle chiacchiere da bar, da piazza e da muretto.
Ed ora non abbiamo più niente. Teniamoci la Brambilla e le sue gambe da urlo. Forse, in fondo, è ciò che ci meritiamo. Solo una richiesta a questo punto: si finisca di rompere con la storia che la pubblicità strumentalizza la donna. Grazie.
Qualcuno ricorderà il saggio di Claude Lévi-Strauss, Le strutture elementari della parentela. Mutuando la sintesi di Daniela Brancati, ne La pubblicità è femmina ma il pubblicitario è maschio: le donne sono state il primo strumento di scambio fra i gruppi, la prima moneta di cui per i maschi era comune ed evidente il valore, esse sono state anche la prima parola, il primo segno che ha permesso la comunicazione.