GLI ALTRI CASSETTI

sabato 20 ottobre 2007

Strano errore, caro ministro. O no?

[Di seguito vi copioincollo il commento inserito sul blog del ministro Paolo Gentiloni, in particolare sul post “Internet. Un errore da correggere.”
La denuncia è partita – pare – dal blog di Grillo.]
Gentilissimo signor ministro,
non mi prendo la briga di leggere tutti i commenti al suo post, per due motivi: il primo è che non è mia abitudine frequentare il suo blog; il secondo è che ciò che lei scrive è più grave di quanto si possa pensare e voglio evitarmi l’ulteriore sangue amaro di dover leggere pensieri sconnessi ammantati – sovente – da nickname. Questo Paese (il mio, in nostro) non ha bisogno di maschere, ce ne sono state fin troppo: maschere ideologiche, maschere culturali, maschere professionali, maschere di partito… I blog rappresentano nulla di più delle chiacchiere che la gente comune (legga tranquillamente: italiani) fa quotidianamente nei luoghi di aggregazione. Ma sì, le chiami pure chiacchiere da bar, da treno, da pausa caffè! C’è un MA, tuttavia: evidentemente queste chiacchiere stanno sulle palle a qualcuno. Scrivo palle non per essere volgare, ma perché - diciamoci anche questo giacché ci siamo! – la politica è fatta da uomini e da qualche donna portata su da uomini, e tenuta a bada (quote rosa docet: intendiamoci, non sono femminista e penso che finché le donne si faranno costruire dagli uomini le quote rosa non ci sarà nuova storia). Ma torniamo al punto: è evidente che questa storia degli italiani che si “parlano e confrontano” attraverso il web e più nel dettaglio attraverso i blog, sta sulle palle a qualcuno. In caso contrario dovrei credere alla storiella della “svista-errore” e, francamente, riconosco alla classe politica italiana, quantomeno, quel grado di intelligenza per “non sbagliare casualmente”. Tuttavia, nell’ottica del “volemosi bene, perdoniamoci ché a sbagliare capita a tutti” direi che sarebbe auspicabile correggere immediatamente l’errore, senza farne una questione politica. Penso, io, che in questo momento particolare l’Italia abbia bisogno che i suoi “governanti” si occupino di ben altro, il bene del Paese per esempio, o – perché no? - il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Perché, penso io, se i cittadini stessero un poco meglio, i blog non farebbero più tanta paura e non si rischierebbero più errori di questo genere. Lei non crede?
Assunta Altieri