GLI ALTRI CASSETTI

sabato 7 aprile 2007

Dico, Buona Pacs a tutti.

Caro Alessandro,
ti ringrazio per la tua lettera accorata e per il permesso accordatomi di pubblicare sul Blog la mia risposta. Ho ritenuto di tagliare le parti più personali.

Carissimo,
la tua lettera mi ha colpita dritto al cuore. Così almeno scriverebbe qualche sdolcinato individuo di comune conoscenza. Io invece, con il cinismo che mi contraddistingue e che, oramai, è diventato mio compagno di vita, se non altro perché, genericamente, mi consente una certa libertà nell’esprimere ciò che sento, come lo sento, mi limito a rispondere che la tua lettera non ha creato alcun movimento tellurico nel mio cuore. Piuttosto ha accresciuto la consapevolezza circa una sempre più diffusa cultura del “cita e fuggi” che – figlia dell’usa e getta, già variamente diffusa – impera nella nostra esistenza.
Condivido il tuo sdegno nei confronti del sempre minore interesse del popolo italiano verso i Pacs/Dico. Condivido anche la rabbia che emerge netta e feroce fra quelle poche righe che mi hai scritto. Credo forte l’esigenza di una rivisitazione intellettuale e per nulla emozionale del concetto di natura e contro natura e sono profondamente persuasa che nulla di ciò che riguarda la sfera umana sia naturale se rapportato alla Natura. Non lo è Dio che è un’invenzione variamente colorata degli uomini, qualunque sia il suo nome. Non lo è la tendenza a prolungare la vita, giacché la soluzione naturale è proprio la morte. Non lo è l’unione matrimoniale civile o religiosa che sia.
E se tutto ciò è contro natura (e sono profondamente persuasa che lo sia) lo è anche chi nella presunta condizione naturale inzuppa il pane quotidiano, chi si pone su un piedistallo di infallibilità nutrendosi di debolezze umane e fondando sull’incapacità dell’uomo a una spinta di vero, coraggioso, sano individualismo, il suo potere di guida spirituale e politica.
(…)
Ho come la sensazione che stiamo ritornando al medioevo della conoscenza: la conoscenza indotta e castrata, dosata e gestita, immorale in ogni sua manifestazione di pensiero libero. E mentre si vota – impunemente - l’erezione in diretta dell’ultimo grande fratello nazionale, si sfracellano sul suolo arido dell’ignoranza i diritti degli omosessuali perfino di essere uguali ai peccatori etero giacché la Chiesa non fa propaganda di valori, non si schiera contro i matrimoni civili ma esplicitamente contro gli omosessuali; non si schiera dalla parte dei minori abusati psicologicamente e fisicamente nelle “famiglie naturali”, ma si oppone fermamente all’adozione da parte di coppie omosessuali; non si limita a parlare di Dio (suo sacrosanto diritto), ma pretende di parlare in nome di Dio; non si limita a inculcare i suoi valori (altro diritto sacrosanto per chi crede in quei valori), ma pretende che siano accettati come legge di Stato.
Di fronte a ciò, carissimo Alessandro, mi sento, anch’io come te, profondamente amareggiata, ma, a differenza di te, non me la sento – non ancora – di arrendermi e ti invito a non farlo perché il diritto al libero pensiero non lo può cancellare nessuno, né i politici incoerenti con gli stessi valori che vanno proclamando, né il papa che ha potere esclusivamente sulle menti deboli incapaci di elaborare pensieri propri.

(…)
Con affetto.
Assu'