GLI ALTRI CASSETTI

giovedì 8 marzo 2007

Mi è successo Benito.

Nelle vetrine si scorgono i primi cenni della primavera. Il lilla ha addolcito il trend invernale del viola. I saldi ci sono ancora, ma si deve oltrepassare la soglia e andare a scegliere fra gli ultimi sprazzi di convenienza. E proprio là, ecco la visione: una maglia dal taglio austero ma finemente elegante. Bianca con un disegno stilizzato di forma lievemente irregolare sul davanti. Un segno nero che sembra tratteggiato a china. Ultimo pezzo della collezione. Super Saldo: euro cinquantavirgolanovanta. Un affare se si pensa che l’ho vista troneggiare in vetrina a euro duecentottanta fino a qualche settimana fa. Sono un animale da acquisto impulsivo. Non mi vedrete mai con una lista al supermercato e non saprete mai da me quanto costa un litro di latte. Deciso: compro la maglia, non posso farmi sfuggire un’occasione così. L’appoggio sulla cassa e tiro fuori la carta di credito. E qui avviene il fattaccio: mi domando che cazzo me ne faccio di un’altra maglia, penso che con cinquanta euro Benito (sì, proprio quel senzatetto là) certamente ci fa cose più utili. Domando scusa alla commessa, ripongo la maglia al suo posto, esco dal negozio ed entro in Posta, compilo il bollettino e fanculo la maglia. Benito, spero mi capirai se ho tenuto i 90 centesimi per il caffe! Le modalità per contribuire anche voi le trovate qua.