È, per me, un momento doloroso perché sto rivivendo l’angoscia per il rapimento di un caro amico in Iraq, conclusosi tragicamente. Anche in quell’occasione la situazione politica nazionale non consentiva al Governo di cedere alle condizioni di rilascio imposte dai rapitori. E, nel caso di Daniele Mastrogiacomo le condizioni poste sono a dir poco onerose: il ritiro delle truppe italiane, lo stop immediato dei combattimenti della Nato nella zona di Helmand, il rilascio in tempi brevissimi di Mohamad Harif e Abdal Latif Hakimi arrestati nei mesi scorsi. Non so quanto le notizie siano fondate, pare che le dichiarazioni siano state fornite dal giornalista pakistano Sami Yousafzai.
La libertà di stampa è fondamentale, soprattutto in guerra (consentitemi di definire con il suo vero nome questa missione di pace) e mi aspetto che il Governo prenda seriamente in considerazione, insieme alla decisione di rifinanziamento della missione in Afghanistan, anche una politica di maggiore protezione dei giornalisti che svolgono il loro lavoro affinché ciò che succede in guerra possa essere noto a tutti e affinché sia sempre meno possibile nascondere la verità o quantomeno tutte le verità.