Questo è un post a commenti chiusi perché del suo contenuto si sta discutendo in vari altri blog (qui e qui, per esempio) e quello che segue non è il Verbo, ma un pensiero che difficilmente può mutare. Qualche giorno fa mi hanno chiesto quale fosse, a mio avviso, la peggiore bestemmia. Ho risposto che la pronuncia chiunque asserisca di parlare in nome di Dio. Costui è un delinquente che, senza alcuna responsabilità personale, può arrogarsi qualsiasi diritto, anche quello di vita e di morte. Quindi condivido Amato quando afferma che non c’è un Dio dietro il quale nascondersi. Ciò nonostante, non può un ministro per il timore di offendere un popolo “altro”, offendere il proprio. Avrebbe dovuto dire che è degli uomini nel senso di maschi questa tara, ché questa è la verità. Avrebbe dovuto dire: smettiamola noi uomini di usare la forza, smettiamola di stuprare nel corpo e nell’anima. Avrebbe dovuto dire: siamo persone che ammazzano altre persone e non uomini che ammazzano donne. E avrebbe dovuto dire che le religioni non aiutano in questa normalizzazione e che è ora di smetterla di ammazzare in nome di Dio perché questa è vigliaccheria non devozione.
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*Goethe, 1787