GLI ALTRI CASSETTI

venerdì 18 gennaio 2008

Pensando a voi.

In questi giorni, salendo e scendendo da aerei, treni e taxi, lontana dal blog, ho pensato al blog. Bè, ho pensato soprattutto al lavoro, ché per quello ero in giro, ma ho pensato anche al blog. E ho pensato ad alcuni blogger che da un po’ sono più silenziosi. Ho pensato alle lunghe discussioni di alcuni mesi fa. «Mi mancano» è stato il primo pensiero. Spudoratamente spontaneo e quindi più vero di ogni altra mediazione cui sono giunta successivamente. E ho consolidato un vecchio pensiero: quanto più scrivi tanto più ti scopri, e, inevitabilmente, si crea uno spartiacque. Resta chi più di altri ti somiglia. Tu non sai in cosa, fino a quanto, per quanto, ma sai che vi sono spontaneità emotive che si rassomigliano. Ti senti meno sola/o in quell'enorme spazio di pensieri che ritenevi "solitari".
La deformazione professionale m’imporrebbe l’arte delle public relations, ma io non ne ho voglia. Scrivo sul blog in ritagli di tempo che rubo al tempo che non mi
basta mai. Già: il tempo!

Segnalazioni:

Una riflessione di noantri sul corteggiamento del maschio alla femmina. Non nuova, ma ben scritta. Interessante leggere i commenti. Fra questi ne trovo uno che mi fa cascare le braccia. Dice così: “Ma voi ve lo siete mai chiesti cosa pensa una donna la prima volta che esce con un uomo? Meditate, gente, meditate... Perchè potreste avere delle sorprese, oh sì sì sì !”
È una donna che lo scrive. Una di quelle che pensano che per essere rispettate dagli uomini bisogna mutuarne il format sessuale.

Come spesso accade, il blog della “Vipera” l’ho scoperto per caso. Ed è stato un bel scoprire. I due post sul matrimonio alla barese, per esempio, hanno accentuato la mia assoluta indisposizione alla partecipazione alle feste nuziali e accresciuto la necessità di elaborazione di scuse sempre più creative per giustificare l’astensione da braciabbraccitantiauguri e naturalmente figlimaschi!

Un bel post sulle "parole dette con le mani", da Remo Bassini. (Mi ha fatto ripensare a mio nonno Domenico. Lui sosteneva che "le mani di un uomo che non ha mai lavorato, non saranno mai le mani di un uomo perbene".)

Scompartimento per lettori e taciturno è un blog che leggo da parecchio tempo. Un blog che non stanca mai. C’è amarezza in questo post, ma c’è, soprattutto, una visione ampia di sé, un interrogarsi che mi è piaciuto moltissimo. Forse ci dovremmo soffermare più spesso su ciò che, a un certo punto, non facciamo più.

E, a proposito di "fare con le proprie mani", è bello il rapporto di Diego d'Andrea (con la d minuscola perché mi piace di più :) con la sua motocicletta. Da leggere il commento di Angelo.
Da Morgan, aggiornamenti su Gramos.