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sabato 5 gennaio 2008

Eibhlin non lo sa

di Ilaria Ubaldi

Secondo me c’è quasi del sacro nell’atto di uno scrittore che regala il proprio libro, perché è come se regalasse un po’ di sé. Lo penso ogni volta che leggo la dedica su Eibhlin non lo sa, di Laura Costantini e Loredana Falcone.
Quando ho avuto il libro fra le mani sono stata contenta. Poi m’è presa l’angoscia.
- E se non mi piace?
- Se non ti piace, amen… ha detto mamma.
- Glielo devo dire?
- Cosa?
- Se non mi piace, glielo devo dire?
Sintesi della risposta di mamma (troppo lunga e filosofica!!!): bisogna dare una spiegazione a ciò che non ci piace, anzi soprattutto a ciò che non ci piace. Altrimenti è troppo facile!
(Io ho capito questo!!!)

Invece il libro mi è piaciuto al punto che dopo averlo finito ho letto anche New York 1920 e sono alla ricerca di
Roma 1944. Lo sposo di guerra.

Ma veniamo a Eibhlin non lo sa.

È indubbio! Subisco il fascino dell’Irlanda e del Mito.
In Eibhlin non lo sa c’è l’Irlanda e c’è il Mito. C’è il fanatismo cattolico e c’è la strega. C’è una filosofia di vita che mi sta molto a cuore: lascia che le cose accadano.
Eibhlin è una strega, è una donna che sa amare se stessa e la sua voglia di vivere la sua vita (nel bosco, a contatto con la natura) anche più del suo essere innamorata.
Devo stare attenta a non svelare troppo, però!
Avrebbe potuto essere il mio personaggio preferito… ma … ma Tara è quella che più mi ha colpito. Tara, secondo me, somiglia molto a me (o dovrei dire a noi adolescenti) perché ha una profondità che lei stessa non sa di avere, anzi rifiuta di avere. Tara nella sua infinita “lotta” contro suo padre, per essere del tutto diversa dal modello che lui ha disegnato, finisce col confinarsi in un vortice di lustrini, denaro, frivolezza. Tutto è apparenza in Tara, ma non Tara stessa.
Lei è reale. È una ragazza di questo tempo, come tutte noi che ci ritroviamo immerse in pensieri grandi, troppo grandi, e li seppelliamo sotto le magliette colorate, i piercing, i jeans griffati…ma sotto al luccichio c’è la scorza che protegge un cuore.

È un romanzo d’amore sì, ma che cosa c’è di male nell’amore? Io ho voglia di crederci, di sognare, di sperare…
Seasamh, il dottore di cui Tara si innamora e che ama Tara è un personaggio positivo … non solo perché è un gran figo (che non guasta!) ma soprattutto perché è per lei uno specchio che riflette il suo io più nascosto. E ce ne vorrebbe di gente che sappia guardare dentro di noi!!!

Insomma, se non si fosse capito: mi è piaciuto.
Leggete e amate.
:) :) :) :) ilaria