A me Torino piace molto. Neppure la stanchezza per riunioni estenuanti è riuscita a togliermi il gusto delle luci artistiche che si sono accese contemporaneamente alle 19.30 del 6 novembre. Neppure il mio tentativo di impegnarmi e auto-sensibilizzarmi verso il risparmio energetico. Solo un velo di malinconia per la morte di un giornalista che, al di là del colore politico, rappresenta un grande esempio di giornalismo libero. E la speranza che tutto il coccodrillame di questi giorni non si esaurisca nella sola nota di rimpianto. Utopia? Forse sì, ma talvolta non resta che quella per dare carburante alla speranza.
Sto leggendo “Baffi di Cacao” di Lina Dettori, nota ai blogger come Eva Carriego. L’ho già scritto e lo ripeto con convinzione: Eva sei brava. Del libro, vi parlerò quando avrò finito di leggerlo e lo finirò presto ché il fiato è sospeso sin dalla prima pagina, e l’apnea non lascia spazio a distrazioni. In questo momento sono sulla soglia di una porta, col ferma-immagine su un pugno ben assestato, e sto vagando in un tempo che sfida il tempo, in un intreccio di personaggi che già mi appartengono.
Qualche riflessione sull’editoria, sui nuovi scrittori, su nuovi canali di distribuzione si fa strada. Forse ne parlerò. Forse no ché è già tema abusato.
Stamattina, a Cuneo, esco dall’Hotel e mi ritrovo in una strada diversa da quella di ieri sera. La stanchezza e la notte nascondevano una familiarità con l’Emilia che amo, con quei portici bassi di Bologna soprattutto, ma anche di ogni città emiliana e della mia Parma. Mi manca, Parma. Me ne accorgo quando sono soprapensiero. Nello sfondo, a destra del mio sguardo, le Alpi. Nitide.
Sto leggendo “Baffi di Cacao” di Lina Dettori, nota ai blogger come Eva Carriego. L’ho già scritto e lo ripeto con convinzione: Eva sei brava. Del libro, vi parlerò quando avrò finito di leggerlo e lo finirò presto ché il fiato è sospeso sin dalla prima pagina, e l’apnea non lascia spazio a distrazioni. In questo momento sono sulla soglia di una porta, col ferma-immagine su un pugno ben assestato, e sto vagando in un tempo che sfida il tempo, in un intreccio di personaggi che già mi appartengono.
Qualche riflessione sull’editoria, sui nuovi scrittori, su nuovi canali di distribuzione si fa strada. Forse ne parlerò. Forse no ché è già tema abusato.
Stamattina, a Cuneo, esco dall’Hotel e mi ritrovo in una strada diversa da quella di ieri sera. La stanchezza e la notte nascondevano una familiarità con l’Emilia che amo, con quei portici bassi di Bologna soprattutto, ma anche di ogni città emiliana e della mia Parma. Mi manca, Parma. Me ne accorgo quando sono soprapensiero. Nello sfondo, a destra del mio sguardo, le Alpi. Nitide.
Su Arteinsieme, il sito di Renzo Montagnoli che riunisce molti autori in un variegato intreccio letterario, il mio racconto: Brindisi. Lo definisco racconto perché non vi è un modo letterario diverso per descrivere uno stato d’animo, la preghiera, l’urlo, la rabbia.
Sempre su Arteinsieme, l’intervista.
Sempre su Arteinsieme, l’intervista.