Poca voglia di scrivere e leggere.
venerdì 28 settembre 2007
Poca voglia di scrivere e leggere.
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assunta altieri
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6:57 PM
giovedì 20 settembre 2007
Testi scolastici: spreco inutile.

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assunta altieri
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6:00 PM
Categoria: attualità e opionioni, io la penso così, post su mentecritica, segnalazioni
mercoledì 19 settembre 2007
Sul dire.
Ecco, a me oggi è successo questo: per motivi che non sto a raccontare perché rientrano nella sfera privata altrui (né cambiano questa storia) sono rientrata con un’auto che c’ha il posto riservato agli invalidi. La dovevo lasciare in una certa zona, comoda per una certa persona. E allora – forse un po’ egoisticamente, non so – ho pensato: Almeno non dovrò girare un’ora per trovare parcheggio! Seeeee…prossimo miraggio a destra. Nella zona ho contato - visto che ho girato parecchio - dodici (dico dodici) aree-parcheggio riservate agli invalidi. Solo un'auto mostrava il permesso (quello giallo, lo avete presente?). Le altre erano parcheggiate e basta. Free, ecco, diciamo così. Ora, io quest’auto la dovevo lasciare proprio là ed era un mio (momentaneo) diritto, o meglio, un diritto di chi guida di solito quell’auto. Mi sono incazzata. Mi sono incazzata veramente. Sono scesa, sono andata al bar e ho chiesto di quale idiota fosse la macchina parcheggiata “là”. Io, anche se a volte posso sembrare polemica, sono una persona controllatissima; difficilmente vado in escandescenza (lavoro escluso…so che alcuni miei colleghi leggono e che potrebbero sostenere il contrario). Ma ero veramente incazzata. Forse perché mi sono – per un attimo – trovata a vivere la criticità.
Come un’altra volta che – per gioco (lo scrivo con tranquillità) – chiesi a Cecilia di fare un giro sulla sua sedia a rotelle. Provai a fare il percorso solito e mi resi conto – personalmente – delle difficoltà. Provai e capii. Prima, immaginavo e basta. Non è sufficiente.
Ecco, provateci a cercare un parcheggio per invalidi; provateci a salire su una sedia a rotelle e andare a fare la spesa, al lavoro, al mercato… Cazzo, qui non si tratta di un gioco. Questa è la vita di tutti i giorni per alcune persone.
Leggete il post e soprattutto smettiamola di riflettere e cominciamo a fare.
ALTRA SEGNALAZIONE IMPORTANTE.
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assunta altieri
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12:46 AM
Categoria: io la penso così, segnalazioni
domenica 16 settembre 2007
Castrazione chimica.
La pedofilia non è solo questione di sesso. La violenza che si subisce è più intima, più sconvolgente, più duratura e, negli anni, acquisisce l’aspetto genericamente definito senso di colpa. E anche sul senso di colpa, c’è molto da dire, perché non è circoscritto alla sola sensazione di disagio interiore rispetto alla possibilità di scegliere. È più esteso e si manifesta in un’altra domanda che ti attanaglia nelle notti, quando il resto del mondo dorme, e, tu, ti chiedi se avresti potuto evitarlo, se in qualche modo sei stato accondiscendente. Analisti e amici cari ti convincono che no, non è colpa tua, non avresti potuto evitarlo, non hai avuto possibilità di scelta. Ma il dubbio resta e indurisci la tua esistenza in un no che urli al mondo intero, per dimostrare – prima di tutto a te stesso – che sei capace eccome di dire no, che la tua sofferenza non è stata vana. Hai bisogno di dare un senso a ciò che hai vissuto e lo trovi nell’indistinzione del no.
La castrazione chimica è percepita – dai più – come una cura. Una cura punitiva, certo, ma pur sempre una cura.
In quanto cura, la castrazione chimica finirebbe con l’accelerare il processo di messa in libertà del pedofilo, dietro la convinzione d’innocuità che, al contrario non è certa, non è provata, non è sostenibile. Soprattutto in considerazione del fatto che la violenza, anche quella sessuale, si può esplicare in modi differenti anche rispetto al sesso convenzionalmente inteso. Ricordo che vi sono pervertiti che non fanno sesso coi bambini ma che “si limitano” a guardare video e immagini, traendone “beneficio sessuale”.
Il processo d’imbastardimento mediatico finirebbe col trasformare la castrazione chimica in un'occasione di notorietà per il pedofilo castrato che sarebbe boccone ghiotto per la stampa e la televisione. Arriverebbe – attraverso cavi analogici e digitali – in tutte le case, diventando “volto noto” e, per effetto transitivo proprio della televisione, il bambino si fiderebbe di lui. Ricordo che il principale fine di ogni pedofilo è proprio la fiducia del bambino.
La castrazione chimica verrebbe erroneamente sventolata come risultato raggiunto in merito a un problema che invece non si risolve, se non in percentuale veramente esigua. Un risultato che non può essere – e lo diventerebbe! – scusante per il disimpegno politico-giuridico rispetto al problema.
L’impegno delle istituzioni, della politica, delle associazioni, di tutti, deve mirare alla reale messa in sicurezza del bambino, a casa, a scuola, nel parco, in palestra, in piscina, ovunque. Il controllo da parte delle autorità militari e di polizia, da parte degli adulti tutti, è fondamentale. Smetterla di nascondersi dietro il paravento del “non creiamo allarmismi spiccioli”. Il problema esiste ed è grave. Quale allarmismo? Hanno appena ritrovato il corpo della piccola Ylenia.
Sono profondamente convinta che ai bambini vada insegnato che a un adulto si può dire no, esattamente come gli insegniamo a dire grazie, prego, per favore, mi scusi, posso… e, questo, è l'impegno principale del genitore.
Sarà che sento il problema in prima persona, ma ho sempre detto a mia figlia che è possibile eccome che un adulto sbagli, che quando l’atteggiamento dell’adulto fa stare male o non è chiaro si deve domandare spiegazione a entrambi i genitori, ai nonni, agli insegnanti, al vigile che sta vicino alla scuola, a un poliziotto per strada. Parlarne con più persone possibili. Non serve lavare in casa i panni sporchi perché troppo spesso è proprio là che s’insudiciano. Far conoscere ai bambini i loro diritti, sin da piccolissimi. Dar loro il numero di Telefono Azzurro e farglielo imparare a memoria, come il 113 e il 118. Meglio una telefonata inutile che una telefonata mai fatta.
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assunta altieri
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2:40 PM
Categoria: castrazione chimica
giovedì 13 settembre 2007
Attitudini e Compromessi.
N, odioso, diverso. N, solo ma deciso a uscire dalla solitudine. In un modo odioso, diverso. L’unico modo che conosce. Quello che gli piace, in fondo. Fuori dal conformismo che ci vuole tutti, inevitabilmente, educati. Non che sia sbagliato l’essere educati, s’intenda! Ma quanta forzatura c’è in quel rincorrere “la classe non è acqua”? in quel sentirsi orgogliosi di un pubblico riconoscimento di “savoir faire”? Ci tagliamo, tutti, le unghie dei piedi. Non basta usare le forbicine laccate d’oro zecchino per eludere tale necessità. E la patina di perbenismo, appreso fra i banchi di scuola dell’intellettualismo ad ogni costo, si sbriciola in brandelli di sapere. Uniformi, Compatti, Anonimi. Difendiamo il nostro territorio, senza neppure marcarlo perché non è educato urinare in giro. Pretendiamo che siano rispettate le nostre regole, anche quando cozzano con l’altrui star bene. L’importante è lo star bene UCA.
N c’è. La sua presenza odiosa e diversa si avverte come disagio controcorrente. N osserva. Si sente fuori posto, ma d’altro canto vanta il diritto di starvi. Ce l’ha. Col tempo lo capirà. Succede sempre troppo presto. Il desiderio di esserci in forma UCA è più forte perfino dell’esserci in sé. N sopito è un N integrato. Un N che ha intravisto la luce e ora può scegliere. Può?
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assunta altieri
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8:10 PM
Categoria: attitudini e compromessi, segnalazioni
martedì 11 settembre 2007
Corri come la tua amica matta...è una spina o chi lo sa?*
Il primo disco acquistato?
Disco in vinile (c’ho la mia età!): Compagni di Viaggio, Mia Martini. Fino ad allora aveva sempre deciso mia sorella. Quello l’ho preso io, passando sopra al suo cadavere.
L’ultimo disco ascoltato?
Non capisco se la domanda si riferisce a un “disco” o a un “cd”, e la intendo riferita all’ultima canzone ascoltata in ordine di tempo. Nel primo caso: Before you accuse me, Eric Clepton; nel secondo caso (stasera): Back in Black, ACDC.
La tua copertina preferita?
Heroin, The Velvet Underground. Copertina di Andy Warhol.
La miglior colonna sonora?
Sicuramente quella di The Blues Brothers. Ma Moulin Rouge non è male (in particolare El tango de Roxanne).
Il peggior cantante di tutti i tempi?
La palma d’oro va a Stefano Sani, per fortuna durato il tempo di un paio di canzoni. Ricordate? Lisa e Complimenti. Non lo linko, se ci tenete cercatevelo. (Ecchecavolo, ho scritto che vi linkavo buona musica!). Fra quelli che, invece, non sono scomparsi, ma come la maggior parte dei nuovi idoli sarà presto dimenticato (musica usa e getta?) proprio non mi piace Jesse McCartney. Questo ve lo linko. Non si sa mai!
La peggior cantante di tutti i tempi?
Senza dubbio, Viola Valentino. E neppure questa la linko, ma qualcuno ricorderà i conati di vomito che suscitava con i rantoli di “Comprami”.
Il peggior gruppo di tutti i tempi?
Mai piaciuti i Simply Red e neppure i Duran Duran.
Il miglior cantante di sempre?
Freddie Mercury
La miglior cantante di sempre?
Ella Fitzgerald, qui con Louis Armstrong. Per me è lei la più grande.
Il miglior gruppo di sempre?
Led Zeppelin (Immigrant song), Rolling Stones (Paint It Black), Queen (Killer queen). Scelta difficile. Se proprio devo: Rolling Stones (Miss you - Angie).
La canzone che vorresti fosse stata scritta per te?
La canzone che riassume la tua adolescenza?
La canzone con cui vorresti addormentarti?
La canzone più brutta di tutti i tempi?
La canzone che non vorresti sentire mai più?
La canzone che ti mette ottimismo?
La canzone che vorresti al tuo matrimonio?
La canzone che vorresti al tuo funerale?
La canzone che descrive un momento della tua vita?
La canzone che più ti piace nella collezione dei tuoi genitori?
La canzone che piace ai tuoi genitori nella tua collezione?
La canzone che ti fa venire in mente la tua prima cotta?
La canzone che ti fa venire in mente un tuo/una tua ex?
La canzone che non conosceresti se non fosse per un amico?
La canzone che ti fa pensare al sesso?
La canzone che ti fa pensare alla solitudine?
La canzone più triste?
La canzone con il video più bello?
La canzone per quando sei incazzato/a?
La canzone con il miglior inizio?
La canzone con il miglior finale?
La canzone da ascoltare con gli amici?
La canzone da cantare sotto la doccia?
La canzone che ti fa venir voglia di ballare?
La canzone col testo più originale?
La canzone con cui fare sesso?
La canzone più nostalgica?
La canzone col titolo più bello?
La canzone da sapere a memoria?
La canzone storica per eccellenza?
La canzone per riflettere?
La canzone più inquietante?
La canzone che ascolteresti mentre sei nello spazio?
La canzone che odiavi ma adesso ami?
La canzone che più ti estrania dalla realtà?
La canzone da ascoltare mentre guidi?
La canzone che ti fa più paura al buio?
Il miglior duetto?
Una canzone che pensi di conoscere solo tu?
Margherita non lo sa, Dori Ghezzi.
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assunta altieri
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10:28 PM
Categoria: io la penso così, musica
domenica 9 settembre 2007
Pulcinella Vs Robin Hood.

Qualcuno potrebbe scambiarlo per il diario di un’appassionata di folclore. Altri per una visione superficiale: la patina sorridente di una città che soffre nei Quartieri spagnoli, che muore alla Sanità, o anche sul Lungomare per uno sguardo di troppo alla “guagliuncella” dell’adolescente sbagliato che c’ha in tasca un coltello o una pistola.
Eppure, il ritorno della Festa di Piedigrotta segna un momento importante per questa città che, oramai, non nasconde più nulla sotto la scorza. Tutto è alla luce del giorno. Tutti sanno. Pochi parlano.
La festa avanza, coi suoi ritmi scanditi: musica, fuochi, luminarie e la maronna ‘e Piedigrotta. Ma la Napoli che protesta si organizza e reclama lavori di pubblica utilità per i disoccupati.
mercoledì 5 settembre 2007
domenica 2 settembre 2007
Randagi
emi (rigorosamente scritto in minuscolo): La nostra eredità non è preceduta da alcun testamento.
Eva Carriego: I colori dell'arcobaleno.
Renzo Montagnoli: La canzone di Maria.
Per chi avesse perso il primo numero, con i contributi di Remo Bassini, Babsi Jones e mio: [randagi#1 - file pdf 377Kb]